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DIOR CELEBRA L'ARTIGIANALITA'

Dior celebra l'artigianalità e la sartorialità nella collezione Haute Couture primavera/estate 2022 presentata a Parigi il 24 Gennaio. Nella sfilata di haute couture giocano un ruolo fondamentale i toni del bianco, del grigio e un tocco di nero. Monocromatici e ton sur ton anche i sofisticati ricami presenti sugli abiti e sugli accessori, come le calze. Le silhouette lineari, il ritorno dei tailleur con gonna lunga, le giacche Bar e le tuniche svasate, dai toni puri, si intrecciano ad un’abbondanza di ricami e trame di perle e cristalli che ricamano anche le calze e le scarpe, rendendoli dei pezzi unici.

Photo credits: Vogue.com

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Innegabile come la stilista italiana Maria Grazia Chiuri abbia, da sempre, dato un’importanza fondamentale all’artigianato e al lavoro delle sue sarte, lo si può sottoscrivere nelle sue parole riguardo agli abiti realizzati in occasione della sfilata: «La haute couture così come se la immaginano in tanti sarebbe irrealizzabile. La creatività da sola non basta, servono le capacità tecniche per realizzare certi pezzi. Per esempio, in collezione ci sono diverse giacche di lana double, vale a dire “aperta”: sono leggere, impalpabili, eppure mantengono la forma perfettamente. Sono pochissime le sarte capaci di farle, ci vogliono anni di addestramento. Se una di loro se ne va, per me è un problema eccome. Eppure, chissà perché, soprattutto in Italia - ma non solo - c’è ancora l’dea che l’artigianato sia inferiore all’arte. Niente di più falso. Un’altra cosa che odio è che le sarte qui in Francia le chiamino “petites mains”: altro che manine, quelle sono giganti».

Photo credits: Vogue.com

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Photo credits: Vogue.com

Ha continuato: «Le strutture degli abiti sono pensate per non apparire complicate, le calze ricamate hanno richiesto centinaia di prove prima di arrivare al risultato che cercavo, idem per il vestito di maglia, complicatissimo. C’è un peplo fatto di teli trattenuti solo da pochi punti fissati sul collo a cratere. Sembra facilissimo, in realtà è uno dei pezzi più complessi dell’intera collezione. Ma l’alta moda dovrebbe essere così: la sua complessità dovrebbe essere invisibile».

Photo credits: Vogue.com

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La scelta di colori tenui degli abiti viene contrasta con dall’esuberanza dei quadri affissi alle pareti del Museo Rodin, location della sfilata parigina. La passerella a U, infatti, era circondata da una serie di immensi arazzi che riproducono le opere degli artisti indiani Madhvi e Manu Parekh, marito e moglie e amici della stilista, con cui collabora dai tempi di Fendi.

Photo credits: l'Officiel.com

Verdiana Mancarella
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